(Incontro del 11.03.2010)
Questo (quinto) incontro nella Casa di Risposo è stato una tappa fondamentale: gli ospiti non si sono limitati a partecipare alla conversazione collettiva, ma hanno iniziato essi stessi a introdurre gli argomenti che di volta in volta venivano alla luce nelle conversazioni stesse.
Alcuni di loro, ancorché aiutati dall’Educatrice – il cui compito del resto è proprio quello di metterli nelle condizioni per realizzare pratiche che mirino alla soddisfazione -, hanno cominciato a produrre pensieri in forma scritta, lasciando spazio alla loro creatività.
Tale prassi, basata sull’iniziativa e sulla scrittura, ha poi consentito di realizzare pratiche similari, come il laboratorio teatrale, finalizzato non tanto a particolari rappresentazioni, quanto alla possibilità di esprimere se stessi, anche di fronte agli altri, in modo da provocare analoghi pensieri.
Questa esperienza, come ogni altra del genere, ha anzitutto lo scopo di rendere i soggetti co-artefici della propria soddisfazione, di favorire la loro iniziativa ai fini dell’appagamento del desiderio.
Nelle case di riposo solitamente non viene preso in considerazione questo aspetto; si fanno magari intrattenimenti, anche piacevoli, che tuttavia lasciano spesso il tempo che trovano perché non favoriscono un pensiero, un progetto che permetta di guardare avanti.
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